Clamorose scoperte di un ricercatore

I TEMPLARI SONO NATI IN ITALIA,

ANZI IN CAMPANIA

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Foto di Nicola ALLEGRI

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Tutti i libri di storia, le enciclopedie, i dizionari, i romanzi, i poemi, i saggi, i documentari, i film, quando parlano dei Templari dicono che quei mitici cavalieri medievali  furono fondati in Francia, nella regione di Champagne, nel 1118, dal nobile Hugues de Payns.   <<No, non è vero, è un falso storico>>, protesta il professor Mario Moiraghi. <<I Templari furono fondati nel 1100 da Hugo de Paganis, un cavaliere salernitano>>.

Architetto di professione, docente universitario, ma anche valente storico specializzato proprio nelle vicende del Medioevo, Mario Moiraghi sostiene la sua tesi con inoppugnabili documenti alla mano, da lui scoperti e ora divulgati anche in un libro pubblicato dall’Editrice Ancora con il titolo “L’italiano che fondò i Templari. Hugo de Paganis, cavaliere di Campania”.

Anzi, in questo libro, Moiraghi racconta che, con la collaborazione del ricercatore veneto Luigi Chiarion, ha addirittura individuato il luogo dove venne sepolto il fondatore dei Templari, e cioè nella chiesa di San Giacomo a Ferrara. La notizia si trova in un documento del 1621, di Marco Antonio Guerini, dove è scritto a chiare lettere che Hugo de Paganis “diede principio all’Ordine dei Cavallieri Templari”.

I Templari, quindi, hanno origine italiana. Di questi cavalieri si sta parlando ovunque. Il libro “Il codice da Vinci” di Dan Brown,  con i suoi 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo, ha riportato prepotentemente alla ribalta l’interesse della gente per i miti, la storia, le leggende medioevali e in particolare per i Templari. A quel libro ne sono seguiti altri, e migliaia di articoli, e film. E in tutti si parla dei Templari, perchè sono loro  ad attrarre l’attenzione. E, purtroppo, sempre si dice che sono di origine francese. Tempo fa, intervistando Moiraghi, avevo dato ampio spazio alle sue ricerche su questo argomento, ricerche che rovesciavano clamorosamente una notizia storica. Pensavo che tutti se ne sarebbero impossessati, soprattutto in Italia. Invece, no. Anche in occasione della recente uscita del film “Le Crociate” di Ridley Scott, film che dà ampio spazio ai Templari, i vari recensori di tutti i giornali, anche di quelli che dovrebbero essere i più aggiornati nelle informazioni,  hanno continuato a scrivere che i Templari furono fondati da Hugues di Payns nel 1118.

<<Fin dall’inizio della loro storia, i Templari suscitarono grande ammirazione, grande interesse, entrarono subito nella leggenda>>, spiega Moiraghi. <<Erano cavalieri votati a difendere i pellegrini sulle strade della terra Santa e a occuparsi dei malati e degli indifesi con assoluto spirito cristiano. Erano cioè una forza al servizio del prossimo. Ma per la disciplina che si imponevano, l’amore, la passione che mettevano nella loro scelta di vita erano diventati  abili e invincibili guerrieri, e i francesi se ne impossessarono facendo di loro una terribile arma da guerra nelle Crociate.

 <<L’imbroglio riguardante la loro origine>>, dice ancora il professor Moiraghi <<venne costruito ad arte  proprio dai francesi.  Gli antichi traduttori francesi, per dare il merito alla loro patria di aver creato quel movimento, falsificarono addirittura i testi latini di Guglielmo da Tiro, considerato il maggior cronista medioevale e storico dei primi templari. Guglielmo scrisse apertamente nei suoi libri che fu Hugo de Paganis il fondatore dei Templari, ma i traduttori francesi cambiarono quel nome in Hugues de Payns, nobile cavaliere di Champagne, regione della Francia>>.

Chiedo al professor Moiraghi su quali documenti poggiano le sue affermazioni.

<<Prima di tutto>>, dice Moiraghi <<su una lettera, scritta da Hugo de Paganis nel 1103. Quindi, 15 anni prima della data indicata dagli storici  francesi come fondazione dei Templari. In quella lettera, Hugo de Paganis scriveva a un suo zio, appartenente alla famiglia degli Amarelli, (famiglia del patriziato meridionale tra le più antiche),  e gli racconta della morte del cugino Alessandro, membro dei Templari, avvenuta in uno scontro con alcuni predoni infedeli. Hugo, inoltre, aggiunge altri particolari fondamentali per le date. Ad esempio, dice di essere andato a far visita a re Baldovino I in occasione della morte del fratello di lui, Goffredo di Buglione. Questi particolari identificano un periodo storico ben preciso perché Goffredo di Buglione, che fu tra i capi della I° Crociata, morì proprio nel 1100 e re Baldovino I, anch’egli crociato, fu re di Gerusalemme dal 1100 al 1118. E, cosa ancor più importante, Hugo de Paganis racconta anche di avere confermato al re la presenza in Terra Santa dell’ordine da lui fondato per difendere i pellegrini. Come ho detto, la lettera fu scritta nel 1106, quindi i Templari erano già in piena azione in Terra Santa una quindicina d’anni prima della data indicata dagli storici come anno della loro fondazione. E questo perchè erano stati fondati in Italia, da un italiano di Salerno e non in Francia>>.

Come è riuscito a trovare  la lettera di Hgo de Paganis?

<<Per caso. Durante alcune ricerche su antichi volumi avevo scoperto che Nocera, cittadina poco lontana da Salerno, si chiamava un tempo Nocera dei Pagani e vantava un collegamento molto stretto con il fondatore dei Templari. Va detto che, anche ai nostri giorni, Nocera ha affianco un grosso comune che si chiama Pagani, e sull’Autostrada Caserta-Salerno c’è un’uscita che si chiama Nocera-Pagani. Ebbene, mentre facevo le mie ricerche, mi giunse la notizia dell’esistenza di una lettera in cui Hugo de Paganis, cavaliere di Nocera, raccontava della fondazione dei Templari. Continuai a cercare con ansia e tanta pazienza, e alla fine trovai chi possedeva quella lettera. Ho potuto così vederla, tenerla in mano, constatarne l’autenticità, esaminarla e fotografarla. Inoltre, una professoressa inglese mi ha segnalato che un monaco del 1100 aveva scritto un libro in cui narrava delle origini mediterranee dei Templari. Si chiamava Simone di Saint Bertin e nel libro raccontava che, proprio all’epoca in cui stava scrivendo, Hugo de Paganis aveva fondato un ordine di cavalleria per la difesa della Terra Santa. Questi sono documenti nuovi e inconfutabili>>

 

Chi erano i cavalieri istituiti da Hugo de Paganis?

 <<Erano molto simili a dei monaci. All’inizio non si chiamavano Templari. Quel nome lo assunsero più tardi, quando la loro sede divenne il tempio di Salomone a Gerusalemme. Hugo de Paganis li aveva chiamati i “Poveri Cavalieri Compagni di Cristo”. Il loro compito era quello di proteggere chi si recava in Terra Santa dalle scorrerie dai predoni islamici e dai fanatici che infestavano i luoghi santi. Erano insomma una sorta di “polizia della strada” con una condotta morale ferrea e regole molto precise.>>

 

Che tipo di regole?

<<Ad esempio non potevano uccidere nessuno. Potevano difendersi ma solo se era strettamente necessario. In nessun caso potevano far del male ad un cristiano e se capitava dovevano poi uscire dall’ordine. Gli infedeli invece potevano essere da loro uccisi o feriti solo ed esclusivamente per difesa, per non soccombere. Inoltre, i Templari non potevano andare a caccia, non dovevano neppure accompagnare un cacciatore. L’unico animale che potevano uccidere era il leone che a quel tempo infestava le strade della Palestina e rappresentava un pericolo. Questi cavalieri dovevano dedicarsi alla preghiera, alla cura degli ammalati, al servizio verso i più deboli. E dovevano occuparsi dei cavalli, un bene preziosissimo per quel tempo>>.

Si sposavano, avevano cioè famiglia? Erano sposati?

<<No, erano tenuti alla castità. Si sa che ad un certo punto ai “Poveri Cavalieri Compagni di Cristo” fu imposto di non tenere con loro delle consorelle. Questo fa capire non solo che avevano scelto il celibato ma che, all’inizio, anche le donne facevano parte dell’ordine>>.

Quando si verificò il predominio dei francesi su questo movimento?

Dopo una ventina d’anni dalla loro costituzione. Erano diventati un gruppo meraviglioso, organizzatissimo e attrassero l’attenzione dei Francesi che erano i signori della guerra in Terra Santa. Anche se pacifisti, votati a non uccidere, come ho già detto, i Templari di Hugo de Paganis erano abilissimi nell’uso delle armi. Viaggiavano in costante assetto di guerra, sempre pronti a intervenire per difendere i deboli. E per quel tempo rappresentavano anche una novità perchè fino a quel momento gli eserciti in marcia erano sempre stati vulnerabili. I Templari invece erano specializzati nel combattere in movimento, potremmo dire che erano come i Marines, e questa loro “professionalità” faceva tanto invidia ai francesi. Così, intorno al 1118, i francesi si impossessarono dell’Ordine, del nome dei Templari e addirittura della loro storia.>>

 

Come fu possibile una cosa del genere?

In quel periodo il movimento non aveva una organizzazione giuridica ben definita. Era un movimento spontaneo e fu facile perciò pilotarlo e renderlo parte delle Crociate. Una lode fatta a loro da Bernardo di Chiaravalle e l’affidamento dei locali del Tempio di Salomone li mise in una situazione di prestigio ma li  gettò anche nel gorgo della guerra. La Crociata era dominata dai Francesi e i Francesi si impossessarono di loro. Poi, con il tempo e l’aiuto degli intellettuali, dei mistici, dei traduttori e degli storici vennero alterati le vicende, le origini, gli obiettivi dei Templari. Venne costruita una nuova verità. Come ho già detto, si falsificò quello che il cronista Guglielmo di Tiro riportava nei suoi scritti. Il nome di Hugo de Paganis, italiano e campano, in Hugues de Payns, cavaliere francese della Champagne. Tutto quello che riguardava l’Ordine divenne francese e il famoso storico Guibert de Nogent, vissuto proprio in quel periodo, scrisse un testo sui Templari intitolato “Gesta Dei per Francos” ossia “opera di Dio tramite i Franchi”. I cavalieri Templari iniziarono ad esistere “pubblicamente” solo quando si gettarono nelle mischie della guerra. In breve, le tracce che potevano portare all’origine mediterranea dei Templari scomparvero. Per la storia, i cavalieri protettori del Santo Sepolcro diventarono francesi a tutti gli effetti. Ma ora i documenti che ho pubblicato dimostrano senza ombra di dubbio che la loro origine è italiana>>.

Roberto Allegri

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