Al Bano è un
grande cantante ma è diventato anche un importante produttore di
vini. Le sue cantine sono ormai famose e le bottiglie dai nomi
fantasiosi che lui ha creato viaggiano per l’Europa e anche
oltreoceano con un successo che non è per niente inferiore a quello
delle sue più belle canzoni.
Siamo abituati a
vedere immagini di Al Bano mentre canta. Raramente invece lo vediamo
alle prese con la sua attività di produttore vinicolo. Eccolo,
quindi, ripreso nel corso dell'ultima vendemmia in un bellissimo
servizio fotografico realizzato da Nicola Allegri dell’Editoriale
Gli Olmi, pubblicato in Italia dal settimanale “Gente” e poi da
diversi altri settimanali europei. Queste immagini forti, incisive,
ariose, evidenziano un Al Bano sereno, pieno di energie e di
passione, questa volta non per la musica ma per le sue vigne.
Anche
se è ancora giovane, Al Bano canta da una quarantina d’anni. <<Ho
festeggiato quest’anno quarant’anni di attività ininterrotta>>, dice
con orgoglio. <<Fu nel lontano 1964 che cominciai a tenere concerti.
Il primo, lo ricordo, lo tenni in un piccolo paese vicino a Mestre.
Era il mio primo concerto importante, il primo concerto “pagato”,
per intenderci, la mia prima vera esibizione in pubblico. Avevo da
poco inciso il primo disco che si intitolava, guarda caso, “La
strada”. Cominciavo, insomma, a farmi conoscere, ad essere
apprezzato. Il 1964 fu l’anno della svolta nella mia vita, l’anno
che mi ha aiutato a iniziare la “strada”, cioè la carriera di
cantante>>.
Quarant’anni
di attività, di lavoro ininterrotto e di grandissima popolarità. Al
Bano è un autentico “caso”, dal punto di vista della popolarità. E’
il cantante di tutti. Conta innumerevoli ammiratori tra i bambini,
tra i giovani, tra gli adulti e tra gli anziani. E non solo nel
nostro Paese. La sua popolarità è vastissima anche all’estero e in
certe nazioni è addirittura superiore a quella che ha in Patria.
Questo fatto
singolarissimo è certamente dovuto alla sua voce solare e spontanea.
Un canto, il suo, naturale, che gli viene dal cuore e che, per la
particolarmente estensione vocale, lo avvicina al mondo della lirica,
che è il canto italiano per eccellenza, l’espressione culturale
specifica del mondo della nostra musica. L’Italia è conosciuta come
il “Paese del Belcanto”, anche se, con la cultura musicale moderna,
in gran parte mutuata da altre culture, quindi non più espressione
del nostro popolo, quel titolo, “Paese del Belcanto”, è andato via
via indebolendosi.
Ma
la grande popolarità di Al Bano è dovuta anche al suo carattere,
alla sua persona, ai suoi valori, al suo modo di vivere. E’ un
artista trasparente. La gente sente nel suo canto la sincerità. Il
successo non lo ha per niente cambiato. Nato in Puglia, terra di
sole, di mare, proviene da una famiglia di contadini, e non ha mai
voluto allontanarsi dalle sue radici. Quasi tutti gli artisti nati
lontano dalle grandi città, quando arrivano al successo dimenticano
il paesello natio e se ne vanno a vivere in città, conducendo
un’esistenza che non ha più niente a che fare con le loro radici.
Gli esempi sono moltissimi. Al Bano è l’unico grande artista di casa
nostra che non ha mai tradito la sua terra natale.
Prima
che Al Bano diventasse famoso, Cellino San Marco, in provincia di
Brindisi, era uno dei tanti anonimi paesi del Sud. Con Al Bano non
solo è diventato celebre in tutto il mondo, ma ha trovato
prosperità, iniziative, ricchezza. E questo proprio perchè Al Bano
ha sempre continuato a vivere a Cellino San Marco. Ha lavorato in
tutto il mondo, ma ha investito tutti i suoi guadagni a Cellino San
Marco, dando lavoro e prosperità a suoi concittadini. Quando i
giornalisti, i fotografi, le televisioni vogliono parlare con
Albano, intervistare Al Bano, devono recarsi a Cellino San Marco,
e di conseguenza devono parlare anche della sua terra. E’ sempre
stato così, da quarant’anni.
<<Nella
mia vita ho avuto di tutto e di più>>, dice con grande sincerità Al
Bano. <<Molto di più di quello che avrei potuto immaginare. Molto di
più di quello per cui ho lavorato. Sono stato fortunato, lo ammetto.
Mi rendo conto, oggi, che ho avuto dal destino grandi regali. Io ero
nato per cantare e il mio desiderio era di riuscire ad esprimermi.
Ma tutto quello che è accaduto, non è stato programmato da me. Al
tempo di quel mio primo concerto “pagato” nel 1964, sognavo di
riuscire a scrivere delle canzoni, di andare a cantarle in giro, di
riuscire a incidere qualche disco, e magari di poter presentarlo in
televisione.
Mai avrei potuto immaginare quello che poi, invece, mi è accaduto.
Decine di dischi, successi veramente grandissimi, undici
partecipazioni al festival di Sanremo, con una vittoria e sempre
ottimi piazzamenti, innumerevoli trasmissioni televisive. Ho vinto
26 dischi d’oro, 8 dischi di platino. E poi, io, piccolo contadino
pugliese, sono stato chiamato a cantare per i potenti, per i
capi di Stato, per i regnanti. Ho cominciato alla corte di Persia,
per Farah Diba e lo Scià, nel 1969, ed ho continuato passando per le
corti più prestigiose. Ho cantato perfino davanti al Papa, e nel
2002, proprio alla fine di dicembre, ero a Mosca a cantare per
Putin e Elstin. Kofi Annan ha voluto nominarmi “Messaggero dell’ONU
contro la droga” e poi sono stato nominato anche “Ambasciatore
della Fao”. Tutto questo non potevo certo prevederlo allora, nel
1964. Era impossibile anche solo immaginarlo con la fantasia. Ogni
giorno io ringrazio Dio per quello che mi ha dato, nel bene e nel
male. E lo ringrazio anche della capacità che mi ha dato di portare
il peso del bene e del male. Il successo, come le sconfitte della
vita, sono dei pesi enormi e, spesso, non è facile portarli senza
restarne schiacciati>>.
Questo è l’Al Bano che la gente ama. L’Al Bano che entusiasma le
folle con il suo canto, perchè, nonostante il successo, continua a
vivere come uno di loro, con alti e bassi, gioie e dolori, successi
e sconfitte, ringraziando Dio per tutto, perchè questa è la vita.
Recentemente
Al Bano ha perduto il padre, Carmelo, che aveva 91 anni. Un dolore
grandissimo. “Don Carmelo” (così tutti lo chiamavano con grande
rispetto), è stato la sua guida, il suo esempio, il suo maestro. Al
padre, Al Bano aveva
dedicato, qualche anno fa, un film-tv
intitolato "Nel cuore del padre". Un film
commovente, piano di amore e di saggezza, che è andato in onda
varie volte, sempre con un audience molto elevata. Si sentiva, in
quel filmato, il profondo legame del cantante con il padre. E da
tempo, Al Bano sta
pensando di dedicare un filmato anche alla madre, Jolanda, che però
si schermisce, vuole restare nell’ombra, come ha sempre fatto
nella vita. <<E’ una donna stupenda, meravigliosa>>,
mi disse un giorno Al Bano, parlandomi
di questo suo nuovo progetto per la televisione. <<Poche
settimane fa abbiamo trascorso insieme una vacanza, in un’isola
solitaria nell’Arcipelago di Capo Verde. Immersi in
quell’ambiente, noi due soli, con la compagnia del vento, della
sabbia, del rumore delle onde del mare e del canto dei gabbiani, ho
vissuto sette giorni indimenticabili, riscoprendo valori e
significati della vita che avevo un po’ trascurato, e che invece
sono sempre vivi e forti in mia madre>>.
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