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Claudio Baglioni
LIVE a Venezia
30
Agosto 2005
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LE
FOTO DA VENEZIA
LA NUOVA VENEZIA 1 settembre 2005
VENEZIA, LA LUNA E UN TRASCINANTE
BAGLIONI
di Alessandra Artale
Il cantautore al casinò tra canzoni e
aneddoti
VENEZIA - Sempreverde. Claudio Baglioni
è così, bello come sempre, l'aria da eterno ragazzino che si scontra
inesorabilmente con i capelli imbiancati, fisico atletico e il sorriso
uguale a trent'anni fa. E canta Baglioni [foto], da solo accompagnandosi
con la chitarra, con il pianoforte o con la pianola. Solo, come il titolo
della sua prima canzone che riesce, tra luci blu e fucsia nel giardino
incantato di Ca' Vendramin Calergi, a far balzare in piedi il pubblico con
tanto di striscioni e cartelli.
Canta e racconta della sua tormentata
storia con Venezia, dall'esordio appena diciassettenne al night dell'Excelsior,
finito tra un gelido silenzio e qualche fischio, all'ultimo posto
conquistato alla Gondola d'argento. Penultimo arrivò Rosalino, ora Ron.
Forse quei giurati non avevano un gran fiuto ...
Una serata magica che chiude la stagione
estiva del giardino del Casino', fatta di canzoni cantate all'unisono col
pubblico, con tanti forse che si diedero il primo bacio con la voce
inconfondibile del dolce Claudio a far da colonna sonora a quel lontano
amore adolescenziale. Canzoni d'amore parte del nostro DNA, come
"Questo piccolo grande amore", "Amore bello", "E
tu", "Sabato pomeriggio", "E tu come stai" che
per due ore hanno regalato emozioni e malinconia, definita "una
bellissima sposa che ci accompagna per tutta la vita" e riparte con
"Mai più come te", per anime romantiche che vedono l'amore come
una favola bella ed infinita.
Baglioni racconta ancora di Venezia,
dell'incontro con Astor Piazzolla che "argentinizzò" uno dei
suoi must, "Poster", che ripropone suonando la pianola
elettrica. Giochi di luce che rendono l'atmosfera leggermente onirica,
quando il sempiterno ragazzo romano parla di canzoni nate come serenate
per chi, prima o dopo, si affaccia al balcone e regala un sorriso. Un
momento biografico con "Avrai" scritta in occasione della
nascita della sua "creatura", e il bel Claudio saluta, ringrazia
Venezia, il Casino' e il Comune e se ne va. Scherzo. Ritorna subito con
altre quattro canzoni da "Strada facendo" a "Mille giorni
di te e di me" per concludere, questa volta per davvero, con "La
vita è adesso". "Venezia, la luna e io", aveva detto
all'inizio del concerto, paragonando Venezia alla luna, unica e
sorprendente. E la luna, per una volta oltre alle stelle, è stata a
guardare, forse canticchiando un po' anche lei.
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