Cari lettori,

 

   alla redazione del Faustino sono arrivate le vostre poesie. Sono piene di emozioni, in alcuni casi di dolore, poi di speranza e paura, della gioia dell’amore, dello stupore provato e della ricchezza ricevuta di fronte alla natura. Grazie di averci reso partecipi del vostro spirito.

   Ci tenevo a segnalarne alcune che mi hanno colpito in modo particolare. Ad esempio quella di Doriana Vota, che non ha titolo e inizia col verso “vagare oltre la sabbia”. E’ una poesia breve ma molto intensa. Si legge in un respiro e dona tanto. Dà un senso di pace e pare quasi di vedere l’immenso del cielo, le nuvole bianche che lo punteggiano pesanti come in un quadro di Corot. E il mare, silenzioso anche se in continuo movimento. Mi hanno emozionato i versi “gli occhi si annegano di cielo / e le nuvole si divertono a creare nuove pitture”. Ho sempre pensato anch’io che le nuvole siano la punta di pennelli capaci di variare, con i toni del loro colore, il volto del cielo, di farlo splendere nonostante la pioggia e di renderlo cupo anche col sole.

   Mi è piaciuta molto anche “Alla luna di ghiaccio” di Enrico Branca, coi suoi versi lunghi, quasi una prosa ritmata, che ricordano quelli di alcune poesie di Bukowski. Amo le poesie che ricordano l’infanzia, che avvicinano il tempo della purezza spensierata con i giorni più difficili dell’essere adulto.

La poesia di Enrico, che parla alla luna e le racconta di come i giochi di quando era bambino gli diano la forza di affrontare le violenze di oggi, mi fa tornare in mente quello che scrisse Giovannino Guareschi: “una pianta per crescere sana e forte, ha bisogno di buone radici e la nostra fanciullezza e i sogni e le favole sono le radici della nostra vita………Nei momenti più duri della tempesta, io trovo sempre un rifugio sicuro: la mia lunga, felice e pulita fanciullezza, con le sue favole, i suoi sogni e le sue speranze.”

   E vorrei anche segnalare “Nel mare della vita” di Leonardo Bertan. Riflette un animo da cercatore, di chi insegue qualcosa di non ben definito ma che lo stesso è urgente, pressante. Uno stato d’animo che molti di coloro che scrivono versi provano spesso. Leonardo dice chiaramente:

 

“E io ancora nuoto

nuoto da anni

nuoto verso un’isola

piena di sogni

 

Ma la paura

che ogni giorno mi assale

è rimanere naufrago

e morire nel cercare.”

 

Roberto Allegri