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La scelta delle poesie per
“Il Faustino d’oro” non è il risultato di un giudizio.
E’ impossibile giudicare una poesia, sarebbe come giudicare il
sorriso di un bambino. Scrivere versi, per alcune persone particolarmente
sensibili, è la naturale e immediata espressione delle emozioni. E non si
può dare un giudizio su questo. Non si può affermare che una poesia è
bella o brutta, buona o cattiva. Avendola di fronte, e dopo averla letta
adagio, con tranquillità e pazienza, si può solo ammettere di essere
stati più o meno toccati dalle parole scritte.
L’emozione sarà quindi il criterio della scelta.
Se una poesia non è stata evidenziata però, non significa che non
sia efficace. Può darsi semplicemente che io non possieda uno spirito
affine a quello di chi l’ha composta. Anche questo conta.
La mancata scelta non deve fiaccare l’entusiasmo. Mai deve
accadere. Le poesie si scrivono perché si sente che devono essere messe
sul foglio, spontanee come una risata o un pianto. Si scrivono prima di
tutto per noi stessi, perché a tenerle dentro si scoppia. E solo in un
secondo tempo si segue il desiderio di condividere con gli altri le
emozioni che le hanno generate.
Roberto Allegri
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