Intervista con la più famosa “pierre” italiana, autrice di un singolare
libro di consigli per le giovani mamme, che sta avendo grande
successo anche negli Stati Uniti.
TIZIANA ROCCA, SUPERMAMMA
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Testo di Renzo Allegri -
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Il mondo dello
spettacolo e della pubblicità è, in genere, piuttosto svagato
riguardo ai valori educativi e in particolare a quelli religiosi. Ma
guai ad emettere giudizi generalizzati. Anche in quel mondo si
trovano persone eccezionali e ammirevoli.
Tiziana Rocca,
quarantenne, napoletana di nascita, romana di adozione, madre di
tre bambini, moglie del regista e attore Giulio Base, è il numero
uno delle Pubbliche Relazioni in Italia, donna famosa, ma anche
donna e mamma straordinaria. Aziende, attori, cantanti, politici,
industriali, manager, campioni dello sport si affidano a lei per
farsi conoscere al grande pubblico e per far conoscere la loro
attività. E Tiziana, da quasi vent’anni a capo di una propria
efficientissima organizzazione, crea eventi, prepara feste,
convegni, conferenze stampa, spot pubblicitari, con una abilità
impareggiabile, ottenendo sempre grossi risultati e per questo i
media l’hanno incoronata con il titolo di “Regina delle Pierre”.
Donna di mondo, sempre alla ribalta, in tv, sui giornali, ma donna
ricca di valori, di convinzioni radicate, di autentica fede
religiosa. Una cattolica praticante, che la domenica va a messa con
marito e figli e tutti i giorni, mattina e sera, recita, con la
famiglia, le preghiere. Lo confessa candidamente e serenamente lei
stessa in un magnifico libro che si intitola “Mamma dalla A alla T”,
pubblicato, qualche tempo fa, in Italia dal “Messaggero” di Padova,
e, ora, uscito negli Stati Uniti.
Un libo
dedicato alle mamme, che ha anche un sottotitolo: “Manuale di
sopravvivenza per le donne di oggi”. Frase che fa venire in mente
quelle guide, tra il serio e il faceto, che servono per soddisfare
curiosità superficiali. Ma, appena si inizia la lettura, ecco la
sorpresa: ci si trova di fronte a un testo che affascina proprio
per la qualità dei valori che propone e per la sincerità e
l’entusiasmo con cui li propone. Solo una donna profondamente
convinta del ruolo di madre può scrivere in quel modo.
<<Avere
dei figli e una famiglia>>, afferma Tiziana Rocca <<è quanto di più
bello esista, qualcosa di unico, in grado di arricchire la propria
esistenza come niente altro al mondo>>.
Dinamica,
infaticabile lavoratrice, ha una preparazione professionale solida,
ricca di lunga esperienza e di traguardi invidiabili conseguiti
sul campo. Ha scritto vari libri riguardanti la sua professione,
tiene corsi di perfezionamento, è una donna di quelle che contano
molto nel mondo del business e dello spettacolo, ma afferma con
decisione che le più grandi soddisfazioni le ha dagli affetti
familiari e dal suo impegno nel sociale, in difesa delle persone
meno fortunate. Ed è orgogliosa di essere stata nominata dallo
Stato Pontificio “Domina Ordinis Santci Gregori Magni” e di aver
ricevuto dall’ONU il titolo di “The United Nations High
Commissioner for Refugees”
<<Anche questo
libro mi sta dando grandi soddisfazioni>>, dice. <<L’ho scritto con
il cuore, e di getto. L’ho dedicato a tutte le donne che come me
sono anche mamme. In Italia ha venduto bene e mi auguro che succeda
anche negli Stati Uniti, e questo perché, essendo un libro al di
fuori della mia professione, ho devoluto tutti i diritti d’autore
in beneficenza, al progetto della Caritas Antoniana per le mamme
africane>>.
Libro che si
legge d’un fiato, e che apre una sorprendente finestra sulla vita
privata di questa donna e sulla sua famiglia.
Ed sta qui, la
sorpresa. Si è portati a pensare che Tiziana Rocca, impegnata a
costruire successi, carriere, conquiste economiche per le grandi
aziende e per i vip, abituata a vivere tra i protagonisti del
mondo dello spettacolo, della televisione, dei ricevimenti, dei
party, abbia una mentalità e uno stile di vita consoni con quel
mondo, in genere egoista, cinico, frivolo, attento all’apparire, al
successo, ai soldi. Invece, no. Ogni pagina del libro è
traboccante di saggezza, di un modo di vivere semplice, misurato,
naturale, tutto volto a creare una famiglia armoniosa, unita,
allegra, affiatata, ricca dei valori culturali e religiosi, perché
convinta che solo questo tipo di famiglia possa aiutare a costruire
una società migliore.
E non si tratta
di un libro “teorico”, costruito a tavolino. E’ un libro pratico,
dove l’autrice racconta le proprie esperienze, si confessa con
candore e semplicità e il libro diventa così una specie di diario,
un reality in famiglia, animato da personaggi veri, che non
“recitano”, ma “vivono”. Pagina dopo pagina, veniamo a conoscere i
componenti della famiglia di Tiziana: Cristiana, 12 anni, Vittorio,
che ne ha 7 e Valerio, 6. Entrano in scena, di tanto in tanto,
anche il marito, Giulio, il nonno, Claudio, le baby sitter.
Ogni argomento,
suggerito da una lettera dall’alfabeto, viene annunciato brevemente
e poi illustrato con esempi sperimentati di persona. L’autrice
“racconta” come si è comportata nelle specifiche situazioni che
intende illustrare, spiega “perché” ha scelto quel comportamento,
“come” è riuscita a trasmetterlo ai bambini e quali risultati ha
ottenuto.
I temi
affrontati, le situazioni descritte, i consigli e i suggerimenti si
ispirano a una qualità di esistenza sana e impegnata. Gli ideali che
l’autrice si propone e che consiglia, sono quelli che nobilitano le
persone e la società, valori umanissimi, aperti al confronto,
all’accoglienza del diverso, rispettosi dell’altro, pronti ad
aiutare chi è meno fortunato.
Perché
il libro si intitola “Mamma dalla A alla T”, e non dalla “A alla Z”?
<<Non volevo
peccare di presunzione. Sono consapevole che, anche con il massimo
impegno, nel lavoro di mamma non si arriva mai alla perfezione, non
si finisce mai di imparare. Così, idealmente, mi sono fermata alla
“T”, e non alla “Z”>>.
Tra i valori
positivi da trasmettere ai figli, quale ritiene più importante?
<<Tutti i
valori sono importanti. Metto al primo posto il sentimento
religioso, perché da esso, vissuto bene, con vera a maturata
convinzione, traggono linfa tutti gli altri. Credo sia importante
insegnare ai bambini a pregare già quando sono ancora molto piccoli.
I miei figli sono abituati a dire la preghiera prima di mangiare e
prima di andare a dormire. Alla domenica io e mio marito andiamo a
Messa portando con noi i bambini. L’esempio è fondamentale. La fede
è un qualche cosa che ha un valore unico. Noi genitori cerchiamo di
segnare una strada, di dare un esempio, ma abbiamo e avremo sempre
massimo rispetto per le scelte dei figli, anche se diverse dalla
nostre>>.
Qual è, secondo
lei, il comportamento che i figli fin da piccoli devono evitare?
<<L’egoismo.
Mortifica e umilia la natura umana. E’ la radice dei vizi. Io e mio
marito stiamo molto attenti a richiamare l’attenzione dei nostri
figli sulle persone bisognose, invitandoli a donare loro una
monetina o una parola di conforto.
<<Nel nostro
bilancio famigliare è compresa anche l’adozione a distanza di una
bambina indiana che di tanto in tanto ci invia letterine e foto. E’
un modo per dare ai nostri bambini un esempio di solidarietà e
responsabilizzarli su quello che hanno>>.
Secondo certe
statistiche, nella vita moderna è la televisione il vero educatore
dei bambini, in quanto essi passano più ore davanti al piccolo
schermo che con i genitori. Che ne pensa?
<<E’ purtroppo
un dato di fatto, ma deleterio. Come tutti i mezzi di conoscenza e
di informazione moderni, la televisione è molto importate, se usata
bene. Io sono convinta che i bambini devono soprattutto parlare
molto con i genitori. Il dialogo è il mezzo principale per una
buona educazione. In famiglia, noi lo teniamo al primo posto. A
volte, le giornate volano e per dialogare cerchiamo di adottare
degli escamotage come spegnere la televisione quando siamo insieme e
cercare di raccontarci come si è vissuto durante la giornata>>.
Tutti i bambini
sono affascinati dai videogames: come giudica questi passatempi?
<<Il gioco è
molto importante perché sviluppa l’intelletto e aiuta a crescere. Ma
deve essere un gioco costruttivo. I videogames non lo sonno. In casa
nostra non sono mai entrati. E’ chiaro che dai loro amici, i miei
figli figli giocano e quando tornano a casa li chiedono. Ma io e
Giulio spieghiamo loro che noi desideriamo che i nostri figli
vivano una vita “reale” e non “virtuale”. Per cui, se si vuole fare
una partita a tennis, a calcio, andare a cavallo, possiamo
organizzarci per farlo veramente, all’aria aperta, e non nel video
della Tv>>.
I suoi bambini
ascoltano?
<<Se i genitori
hanno acquistato la fiducia e la stima dei loro figli, i bambini
ascoltano certamente. Riflettono, dialogano, presentano delle
obiezioni, e alla fine assimilano l’insegnamento. Ma è importante
dare loro l’esempio. Molti genitori pensano che per educare i figli
sia sufficiente mandarli a scuola. Non è assolutamente vero. La
scuola è certamente importantissima nell’educazione, ma la famiglia
e l’insegnamento che si dà in famiglia lo sono molto di più>>.
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