UN LIBRO PER AMICO

Piccolo contenitore dove consigliare di “rileggere” quei libri che a me, ma anche a molti che come me si trovano “nel mezzo del cammin di nostra vita”, hanno tenuto, e  ancora tengono la migliore delle compagnie.

IL SIGNORE DELLA GIUNGLA

Copyright © 2007  editorialegliolmi.it   tonyassante.com

DI Roberto Allegri - Acquista il libro

Alla maggior parte di quelli della mia generazione (ho quarant’anni) il nome Tarzan richiama subito alla mente tutta una serie di film in bianco e nero con Johnny Weissmuller, Gordon Scott e Lex Barker nel ruolo del protagonista. Per quelli un po’ più giovani, invece, Tarzan è il cartone della Disney con la colonna sonora di Phil Collins. Ma pochi sembrano ricordare che “Tarzan delle Scimmie” è stato uno straordinario romanzo, uno di quelli che hanno lasciato un solco profondo nella storia dato che ha influenzato la cultura di più di una generazione.

Il libro venne pubblicato per la prima volta nel 1914, dopo essere apparso a puntate sulla rivista “All story”. Il suo autore era Edgar Rice Burroughs, un quarantenne squattrinato e senza istruzione che dopo aver fatto un’infinità di lavori, dal minatore al cowboy, decide come ultima risorsa di mettersi a scrivere.

Pubblica un romanzo di fantascienza che ha un discreto successo e quindi il colpo di genio. Pur non avendo mai visitato l’Africa, ma affascinato dai suoi paesaggi e dalle creature che vi abitano, Burroughs inventa la storia di un bambino, figlio di un lord inglese, che viene allevato da una tribù di grosse scimmie del Congo. Grazie all’intelligenza superiore, Tarzan, questo il nome che le scimmie danno al bimbo e che nella loro lingua significa “scimmia bianca”, riesce a diventare in poco tempo il signore incontrastato di tutta la giungla.

Burroughs, che in preda allo sconforto per non essere riuscito a farsi strada nella vita stava quasi meditando il suicidio, diventa così uno degli scrittori più noti al mondo. Scrive una settantina di romanzi in trent’anni, basati sulle avventure di Tarzan e di altri personaggi, romanzi che saranno tradotti in oltre cinquanta lingue e che venderanno la stratosferica cifra di duecento milioni di copie in tutto il mondo. Lo scrittore muore nel 1950, all’età di settantacinque anni, lasciando alla sua famiglia un’eredità di dieci milioni di dollari. E negli Stati Uniti gli intitolano due città: Tarazana in California e Tarzan in Texas.

Ho riletto “Tarzan delle Scimmie”. Per l’ennesima volta. Quella di Burroughs è una scrittura attuale, dinamica, fluida, ricca di colpi di scena. Vi sono descrizioni accurate, e un senso eroico che fa gonfiare il petto. Scritto quasi cento anni fa, conserva intatto il sapore meraviglioso di una selvaggia avventura. Ricordo che il libro mi aveva esaltato da ragazzino e ancora oggi ha il potere di farmi sognare.