Curiosando nell'ignoto
Reportage dei fratelli Roberto e Nicola Allegri
Molte
vicende della vita non hanno spiegazioni razionali, ma noi stiamo
con il grande psicanalista Carl Jung che affermava: “Non commetterò
il tipico errore di considerare una frode tutto ciò che non sono in
grado di spiegare” – Incontriamo il professor brasiliano Sergio
Felipe Oliveira, psichiatra, docente universitario, originale
ricercatore
“L’ANTENNA” CEREBRALE
PER COMUNICARE CON L’ALDILA’>>
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di Roberto Allegri - Foto di
Nicola Allegri
Carichiamo in auto l’attrezzatura fotografica
sotto una infaticabile pioggia battente. L’acqua ha aperto le danze
nel cuore della notte e non si è ancora stancata. Anzi, il suo
vigore sembra rafforzato. Guardo in alto e il cielo è senza punti di
riferimento oggi. Una sconfinata tavola grigia, immobile, come un
lago a novembre. Pessimo clima per lavorare. Perché la cenere che
colora le nubi minaccia di schiacciare il nostro entusiasmo. Però,
sappiamo come difenderci. Lo facciamo con battute e risate, da
sempre l’antidoto migliore contro il cattivo tempo. Ma anche con la
cocente curiosità per il personaggio che stiamo per incontrare.
La nostra meta è il centro di Milano. E quindi facciamo i dovuti
scongiuri perché la città, sotto la pioggia, diventa un labirinto di
insana follia. I temporali hanno l’arcano potere di paralizzare
Milano, quasi fosse un immane meccanismo di ferro che si blocca con
la ruggine. Il traffico rallenta più del solito, i mezzi pubblici
tossiscono come vecchietti in salita, i pedoni sembrano perdere il
senso dell’orientamento. Le distanze aumentano in modo esponenziale
e, conoscendo bene anche questo aspetto della metropoli, ci muoviamo
perciò con largo anticipo. Se per miracolo dovessimo arrivare troppo
presto per il nostro appuntamento, ci infileremo in qualche bar a
fare il pieno di cappuccino e brioches.
Ci
stiamo dirigendo nella sede dell’associazione “Sentieri dello
Spirito”, dalla cara amica Regina Zanella. Regina è una delle più
autorevoli esperte di sensitivi brasiliani ed è una vera miniera di
informazioni sulla realtà spiritica di quel Paese. In Brasile, lo
spiritismo è una cosa molto seria, una religione e anche uno stile
di vita, tanto che sono numerosissimi i medici che sono anche
medium. Inoltre, lo spiritismo viene anche insegnato nelle
università. Niente a che vedere con le sedute a lume di candela o
con la tavola “ouija”: si tratta invece del rapporto stretto tra i
viventi e i “disincarnati”, in un’armonia che lascia stupefatti e
che è teatro di fenomeni davvero sconcertanti.
In Brasile la medianità è molto diffusa. Si calcola che siano 100
mila le Istituzioni spiritistiche riconosciute e censite, e che
siano 10 milioni i frequentatori abituali di Centri spiritici e
almeno 30 milioni i simpatizzanti. E sono migliaia i medici che
aderiscono all’Associazioni spiritistiche: cardiologi, chirurghi,
psichiatri, oncologi che curano gli ammalati con la medicina
tradizionale ma che, in alcuni casi, ricorrono allo spiritismo e
alla medianità. In Brasile lo spiritismo è strettamente legato al
bene, alla religione, al volontariato. Esistono circa 80 milioni di
libri che trattano di questo argomento e per questo in Brasile le
ricerche sul tema sono molto diffuse. Ma si tratta di tematiche che
interessano anche gli studiosi di tutto il mondo, soprattutto i
giovani che sono aperti alla “fenomenologia di confine”.
Tramite Regina, abbiamo spesso intervistato e fotografato medium
brasiliani, famosissimi in tutto il mondo. Ad esempio il leggendario
Divaldo Franco che ha scritto oltre 200 libri dettati dagli spiriti.
O il pittore medianico Florencio Anton, che in pochi secondi
realizza, ad occhi chiusi e senza pennelli, dipinti meravigliosi
attraverso il contatto con lo spirito dei grandi artisti del
passato. Stavolta però, Regina ha in serbo per noi una novità, un
neurologo che ha fatto una straordinaria scoperta: nel cervello
esiste una ghiandola in grado di mettere in contatto con l’aldilà.
I medium hanno da sempre incuriosito e affascinato. La possibilità
di prendere contatto con entità invisibili, con l’intelligenza
dell’universo collettivo, e avere la capacità di diagnosticare
malattie segrete, di leggere nel pensiero, di prevedere il futuro o
scrivere libri scientifici senza aver mai studiato la materia, sono
i fenomeni paranormali più sconcertanti. Non riuscendo a dare
spiegazione a simili fatti, molti affermano che si tratta di
imbrogli ma ci sono studiosi che invece danno anche spiegazioni
scientifiche. Per questo le ricerche del professor Felipe sono
interessantissime.
Il professor Sergio Felipe Oliveira,
neuro scienziato, psichiatra, direttore clinico del “Pineal
Mind-Health Institute” e docente presso l’Università di San Paolo
USB, cioè una delle più prestigiose del suo Paese, è tutto tranne
che un classico “barone della medicina”. Umile, semplice,
disponibile, vestito in maniera casual, con un paio di comode
ciabatte ai piedi e la circonferenza vita di chi ama la buona
cucina. Un sorriso contagioso e uno sguardo vispo e allegro.
Assomiglia più al conduttore di uno show per bambini che ad uno
scienziato ma l’apparenza inganna: il professor Felipe è uno dei
medici più considerati in Brasile. E le sue ricerche sono
rivoluzionarie. Ha presentato i risultati del suo ultimo lavoro a
Londra, al “II° Congresso Britannico di Medicina e Spiritualità”,
ottenendo un interesse e un successo enormi.
Ci accoglie abbracciandoci come fossimo amici di vecchia data. Ci
sediamo su un comodo divano e subito inizia a raccontarci le sue
esperienze. <<Da molti anni studio il rapporto tra le ghiandole del
cervello e la medianità. E ho scoperto che esistono stretti rapporti
tra l’anatomia cerebrale e la capacità di mettersi in comunicazione
con la dimensione dello spirito.>>
Osserva divertito la nostra espressione sorpresa e allora riprende:
<<In pratica, significa dimostrare scientificamente le doti di un
medium. Ma anche avere maggiori possibilità di indagare su malattie
di cui spesso non si comprendono le cause. Nel nostro cervello c’è
una ghiandola che si chiama “pineale”, detta anche “epifisi”. E’ in
grado di captare onde elettromagnetiche provenienti da quella che
viene chiamata “quarta dimensione”, cioè quella spirituale. E gli
effetti di queste onde sull’organismo sono davvero straordinari.
<<La
funzione della ghiandola pineale è regolare il sonno. E le cellule
che la compongono secernono l’ormone melatonina in risposta ai
periodi di luce e di buio. La presenza di questo ormone induce il
sonno e riduce l’ansia mentre la sua carenza destabilizza tutto
l’organismo. Però, c’è dell’altro. E’ interessante notare come le
filosofie e le religioni orientali definiscono da sempre la
ghiandola pineale col termine “terzo occhio” o “organo della
chiaroveggenza”. Cartesio inoltre la considerava il punto in cui la
mente e il corpo interagiscono in armonia. Niente di più vero. La
pineale sembra proprio essere una sorta di antenna che riceve onde
provenienti da altre dimensioni e le mette in relazione con
l’organismo.
<<La realtà che ci circonda è più complessa di quel che si pensa>>,
prosegue il professor Felipe. <<Ci sono teorie come quelle delle
supercorde, degli universi paralleli, dell’energia fluttuante
dell’universo che propongono l’esistenza di altri piani
dimensionali. E ci sono scambi di energia tra di loro. La ghiandola
pineale reagisce a questi scambi. Inoltre noi medici e ricercatori
spiritisti siamo convinti che il corpo umano sia composto da diversi
“corpi sottili”, energetici, dipendenti e coordinati dallo spirito
che li vivifica. Studiando lo scambio di energia tra le diverse
dimensioni e i corpi sottili, si può capire come funzioni la
comunicazione tra gli spiriti incarnati e quelli disincarnati, vale
a dire tra chi abita questa dimensione e chi continua a vivere nelle
altre. Questa rappresenta la medianità.
<<Con l’età adulta, la ghiandola pineale calcifica, si formano cioè
al suo interno dei cristalli di un minerale detto apatite. Io ho
analizzato questi cristalli con la diffrazione a raggi X, con la
tomografia computerizzata e la risonanza magnetica e ho scoperto che
questi cristalli sono metabolicamente attivi, sono cioè mantenuti
vivi da una micro-circolazione sanguigna. Io sono convinto che i
cristalli all’interno della ghiandola “catturino” l’onda
elettromagnetica facendola rimbalzare tra di loro. Ecco perché più
cristalli sono presenti e più possibilità si hanno di ricevere
segnali energetici. Ed ecco perché i medium più potenti hanno un
elevato numero di questi cristalli.>>
Non nascondo che la mole di nozioni e concetti con i quali il
professor Felipe mi ha sommerso, mi lascia un attimo spaesato.
Fatico a digerire tutto quanto. Ma non perché non abbia capito i
termini che sta usando. I miei studi di biologia mi permettono di
seguire il suo discorso. Percepisco però un’incredibile verità
dietro le parole del professore, una verità che rappresenta il
fulcro di tutta la sua ricerca. <<Che effetto ha l’azione di una
simile antenna sull’organismo umano?>>, domando. La risposta è
pronta.
<<Se la persona è in grado di codificare i segnali ricevuti tramite
la ghiandola pineale, si possono verificare tachicardia o aumento
del ritmo respiratorio, come si registrano nei medium quando hanno
contatti con l’aldilà. Ma a volte, gli effetti sono nocivi. La
ghiandola pineale capta segnali anche se la persona non è esercitata
a controllarli come sanno fare i grandi medium. Allora si possono
presentare squilibri nell’organismo e anche malattie come fobie,
depressione o disturbi del comportamento. Se si consulta il “Codice
Internazionale delle Malattie” dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità si trova una diagnosi medica alquanto curiosa: “stato di
trance e possessione”. La medicina quindi contempla già questi
disturbi e la ghiandola pineale potrebbe spiegarli. Si tratta solo
di comprendere che alcune malattie non hanno un’origine fisica ma
derivano da un’interferenza da parte di una dimensione spirituale.>>
<<Ma come può la medicina tradizionale ammettere tutto questo?>>,
chiedo.
<<Perché non dovrebbe?>>, risponde con candore il professor Felipe.
<<In realtà la medicina già ammette una realtà del genere. Quando
uno scienziato dice che non c’è vita dopo la morte oppure quando
nega l’esistenza dello spirito, sta esprimendo una opinione
personale e non quella della Scienza. La Scienza potrà pronunciarsi
in questo modo solo dopo aver provato che non esiste la dimensione
spirituale. Il fatto è che per essere un materialista, si deve avere
fede. Si deve credere in qualcosa di non provato. Allo stesso modo
di chi crede nell’aldilà. In Brasile, migliaia di medici sono anche
spiritisti. E curano i pazienti usando la medianità. Io stesso,
nell’Università di San Paolo, tengo una sorta di corso di
specializzazione nella laurea di Medicina per fornire ai laureati
nozioni di spiritualità e formare così medici completi sotto tutti
gli aspetti. E sono corsi seguitissimi.>>
<<Ma
allora, imparando ad usare, in qualche modo, la ghiandola pineale,
si può diventare dei medium?>>
<<In teoria sì>>, mi dice il professore. <<Ci
vorrebbe però un mirato e costante allenamento per interpretare, con
altre aree del cervello, i segnali ricevuti dalla ghiandola pineale.
Future ricerche potrebbero indicarci come fare.>>
Siamo esausti e felici quando lasciamo Milano per tornare alla base.
Non badiamo più alla pioggia, ai fastidiosi riflessi delle luci
sull’asfalto, alla città che sguazza in un caos di auto e ombrelli
aperti. Le parole del professor Felipe avvalorano la nostra passione
di giornalisti per il mistero. E ci danno speranza. Ciò che
insistiamo nel raccontare, col nostro lavoro di “cronisti
dell’ignoto”, non è solamente un insieme di fenomeni eclatanti senza
una spiegazione ma sembra che ora ci sia una possibilità in più di
avere spiegazioni. Spiegazioni che arrivano proprio dal nemico
“numero uno” della medianità e del paranormale, vale a dire dalla
Scienza.