Monsignor Paolo Angelino, presidente dalla OFTAL, era presente tra la folla a Lourdes il 15 agosto, quando si è verificato "l’allarme-bombe", e ci ha dato questa commovente testimonianza

“HO VISTO IL MIRACOLO D’AMORE”

Copyright © 2007  editorialegliolmi.it   tonyassante.com

di Renzo Allegri

Il nostro sito, ha seguito in diretta l'evento: NEWS - Multimedia

L'articolo di Renzo Allegri uscito sul settimanale CHI: Leggi in PDF

Il 15 agosto, solennità dell’Assunzione in cielo della Madonna, c’era una gran folla al Santuario di Lourdes. In quel giorno, ogni anno, è in programma il pellegrinaggio nazionale francese, e i cattolici di Francia sono molto sensibili a quell’ appuntamento mariano. Erano perciò accorsi con generosa partecipazione. Ma, in quella stessa data, si realizzano anche altri pellegrinaggi non francesi, come per esempio quello della OFTAL, Associazione Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes, gloriosa associazione italiana di volontariato. Complessivamente si calcola che nel Santuario mariano di Lourdes ci fosse quel giorno non meno di 30 mila persone. E, come è noto, subito dopo mezzogiorno si verificò l’allarme bombe, per fortuna risultato poi falso.

La cronaca ci ha fatto conoscere la notizia, che è stata rapidamente diffusa in tutto il mondo. Diffusa, in tempo quasi reale, grazie alle emittenti televisive, radiofoniche e ai siti Internet (il nostro in primis, che era collegato in diretta con il Santuario). In questo modo, milioni e milioni di persone sparsi per il globo hanno seguito lo svolgersi della vicenda, ognuno con i sentimenti suggeriti dalla propria mentalità e dalla qualità del proprio rapporto personale nei confronti della Religione: chi, quindi, con indifferenza, chi con apprensione, chi con preoccupazione e chi anche con dolore e rabbia. Un dato oggettivo è certo: milioni e milioni di persone in quel pomeriggio hanno rivolto la loro attenzione a quel Santuario e alle persone che in quel santuario erano in pericolo.

Come si è poi saputo, verso le ore 12 al Commissariato di Polizia di Lourdes è arrivata una telefonata che annunciava un attentato: alle ore 15 sarebbero esplose quattro bombe che erano state piazzate nei locali del Santuario. La telefonata era anonima e proveniva, come ha potuto subito stabilire la polizia, da una cabina telefonica pubblica. << Era la voce di un uomo, voce molto determinata>>, ha precisato il prefetto della regione Alti-Pirenei, Renè Bidal. <<dovevamo prendere in considerazione la minaccia>>.

Sono perciò scattate subito le misure di sicurezza. Sono stati chiusi tutti gli accessi al Santuario ed è iniziata l’evacuazione delle persone che erano già all’interno dei vari locali che fanno parte del Santuario e che sono diversi: basilica dell’Immacolata concezione, basilica del Rosario, basilica sotterranea di San Pio X, servizi amministrativi, l’Hospitalité Notre-Dame di Lourdes, la grotta e le piscine eccetera. Con un elicottero sono arrivati gli artificieri specializzati nella ricerca di ordigni esplosivi e abili a disinnescarli. Operazioni delicate, che devono essere svolte con la massima precisione e rapidità, in modo da arrivare alla fatidica ora dell’ultimatum in perfetta sicurezza.

E’ facile che in situazioni del genere si creino nervosismo, confusione, paura, con conseguenze a volte anche drammatiche. Invece a Lourdes, quel pomeriggio, non è accaduto niente di tutto questo. Polizia e artificieri francesi hanno agito con straordinaria professionalità. Gli artificieri erano coadiuvati da magnifici cani specializzati nel fiutare la presenza di materiale esplosivo. Uomini a cani si muovevano con destrezza, con velocità ma senza quell’agitazione che avrebbe potuto trasmettere alla folla il panico.

Straordinario il comportamento dei pellegrini, in gran parte sani ma molti dei quali anche ammalati. In situazioni del genere, la paura, l’ansia, sono naturali, immediate, difficili da controllare. Si verificano fughe frettolose, durante le quali emergono egoismi istintivi atavici, molto forti. Niente di tutto questo si è verificato a Lourdes. Nei pellegrini ha prevalso quel sentimento di altruismo e di speranza nell’aiuto della Madonna che è tipico delle persone devote.

<<Tutto si è svolto nella massima tranquillità e calma>>, ci ha raccontato monsignor Paolo Angelino, presidente generale dalla OFTAL. Egli era presente nel Santuario alla guida di un pellegrinaggio italiano, organizzato dalla sua Associazione e composto da 700 persone delle quali 200 ammalate. Ha vissuto quindi la vicenda di persona, testimone diretto e oculare, e ci ha dato questa straordinaria testimonianza.

<<In casi del genere, sono inevitabili disagi e confusione. Anche paura e preoccupazione, soprattutto all’inizio. Ma a Lourdes ho visto con stupore un comportamento da parte della gente che mi ha commosso. Le persone sane si preoccupavano di dare spazio in modo che potessero allontanarsi prima quelle ammalate, quelle che erano in carrozzella. E poi si è verificata una cosa veramente sorprendente. Quando la gente ha saputo il “perché” si era resa necessaria quell’evacuazione, ha saputo cioè della presenza di quattro bombe nel Santuario, invece di spaventarsi e di scappare il più lontano possibile, si è fermata al di là della cancellata che fa da recinzione ed è rimasta lì, imperterrita, quasi a voler proteggere con la sua presenza quel luogo di preghiera. Molti, in ginocchio, molti con le lacrime agli occhi, ansiosi, preoccupati, ma non per la propria incolumità, bensì per quella del Santuario.

<<Per tutti i devoti, soprattutto per gli ammalati, Lourdes è la casa della Madonna. Non vanno a Lourdes con il miraggio della guarigione prodigiosa. Lo sanno che i miracoli fisici sono molto rari, ma sanno bene che la Madonna è una mamma amorosissima, che non abbandona mai i suoi figli, e a Lourdes, nella sua casa, essi trovano consolazione, forza, speranza, amore per la vita e imparano il senso profondo e prezioso della sofferenza sopportata nello spirito di Cristo crocifisso. Si realizza così il “vero” miracolo, quello spirituale, che è continuo, quotidiano: il miracolo che dona a queste persone un grande ideale: aggiungere le proprie sofferenze a quelle di Gesù in croce e collaborare alla salvezza eterna dell’umanità. Sono moltissimi gli ammalati che hanno nel loro cuore questo grande ideale e diventano “veri, grandi apostoli”.

<<Era proprio meraviglioso vedere quella gente, gli ammalati e i devoti, che invece di scappare di fronte alla minaccia delle bombe, si stringevano intorno al perimetro del Santuario quasi a voler condividere con esso il pericolo in corso. Era commovente sentire i loro canti, le loro preghiere, osservare la commozione nei loro occhi.

<<Poi, altro fatto straordinario: dopo le 15, quando le ricerche degli artificieri erano ancora in corso e il pericolo permaneva, il vescovo di Lourdes, monsignor Jacques Perrier che era tra la folla al di fuori della cancellata, ha voluto dare un forte segno di amore per il santuario di cui è responsabile. Con due sacerdoti è entrato nel santuario, si è fermato davanti alla grotta dove nel 1858 avvennero le apparizioni, ed ha iniziato la recita del rosario. Lui al microfono, e tutta la folla, assiepata fuori, che rispondeva. Una scena meravigliosa, una preghiera corale stupenda

<<Alle 16,30 gli artificieri hanno dichiarato che non c’era più pericolo. Gli accessi sono stati di nuovo aperti e nel Santuario è ripresa la normale attività.

<<Si era trattato di un falso allarme. Forse il gesto di un maniaco o forse di chi voleva solo “rovinare” quella festa grandissima che ricorda uno stupefacente fatto storico: l’ascensione al cielo di Maria in anima e corpo. Una persona umana, in tutto simile a noi, è già in Paradiso anche con il suo corpo, cha ha preso la dimensione gloriosa come quello del suo figlio Gesù, ed è pegno della nostra futura risurrezione che Gesù ci ha guadagnato con la sua morte in croce. Qualcuno voleva forse distrarre i devoti, impedire che meditassero su queste grandi verità, ma non ci è riuscito. Anzi, le minacce di un attentato sono diventate occasione di una grande testimonianza di amore>>.

Trovi tutte le news sul nostro sito, che ha seguito in diretta l'evento: NEWS - Multimedia

L'articolo di Renzo Allegri uscito sul settimanale CHI: Leggi in PDF