A Lourdes è stato chiuso “l’anno giubilare” per i 150 anni delle
apparizioni. Milioni di pellegrini e tante grazie. Come quella che
ha ricevuto Chiara
QUATTRO ANNI DI SOFFERENZE
CANCELLATE DALLA MADONNA
Di
Renzo Allegri - Foto
Nicola Allegri
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L’8 dicembre,
festa dell’Immacolata, la Chiesa
ha chiuso ufficialmente “l’anno giubilare” che Benedetto XVI aveva
proclamato per ricordare i 150 anni delle apparizioni della Madonna
a Lourdes. Un anno che ha visto un numero straordinario di
pellegrini, provenienti da tutto il mondo. Tra essi, anche Papa
Benedetto XVI.
Fin
dall’inizio, da quando cioè l’11 febbraio 1858 iniziarono le
apparizioni della Vergine a una ragazzina di 14 anni, Bernadette
Soubirous, Lourdes è diventata sinonimo di “guarigioni prodigiose”.
Il primo clamoroso miracolo ufficiale, riconosciuto poi anche dalla
Chiesa, si verificò il primo marzo 1858 e fu poi seguito da
innumerevoli altri. Negli archivi del Santuario sono custoditi i
dossier medici di circa 8000 guarigioni prodigiose. Ma soltanto una
minima parte di coloro che ricevono una grazia, fisica o spirituale,
vanno a rendere testimonianza pubblica.
In media, i
pellegrini che si recano a Lourdes ogni anno raggiungono la cifra di
sei milioni. E ogni anno si verificano guarigioni scientificamente
inspiegabili. Nel corso dell’anno giubilare appena concluso, i
pellegrini sono stati oltre dieci milioni e diverse le grazie di cui
si è avuto notizia. Una riguarda una bambina italiana, Chiara, dieci
anni. L’abbiamo incontrata nella sua casa, una bella villetta nella
Valle d’Intelvi, sulla sponda italiana del lago di Lugano, in
provincia di Como, proprio ai piedi delle montagne. Dalla casa il
panorama è bellissimo. Il vento freddo delle cime arriva diretto
fino a lì e pare di sentire in bocca il sapore della neve. Chiara è
attorniata da tutta la famiglia: papà Paolo, mamma Gabriella, il
fratello Francesco di 7 anni, e i nonni. Hanno tutti gli occhi
azzurri e sono tutti cordialissimi, sorridenti, ospitali in modo
sorprendente.
Ecco
il racconto che ci ha fatto Paolo Mazzoni, padre di Chiara.
<<Fino a
quattro anni fa, eravamo la famiglia più felice del mondo. Io lavoro
come infermiere in una clinica in Svizzera. Mia moglie è sarta. I
bambini erano un amore. Chiara aveva iniziato ad andare a scuola.
Era bellissima. Tutti quelli che la vedevano restavano incantati. Ci
furono degli agenti pubblicitari che la vollero per alcuni spot
televisivi. Ma nel maggio del 2005, all’improvviso, tutto è
cambiato. La nostra felicità è diventata dolore, ansia, paura. Il
buio ha avvolto la nostra famiglia.
<<Chiara
cominciò ad accusare dolori agli arti inferiori. Ma forti e
costanti. Aveva crisi di dispnea, faticava, cioè, a respirare, come
se le mancasse l’aria. La febbre si presentò elevata, senza una
precisa giustificazione. Ci siamo subito preoccupati, ma pensavamo
a una qualche influenza o cose del genere. Il pediatra ordinò esami
del sangue per avere un quadro preciso e i risultati, completamente
sballati, ci spaventarono. Chiara venne ricoverata all’Ospedale di
Gravedona dove gli specialisti diagnosticarono una cardite
reumatica, diagnosi confermata anche agli Ospedali Riuniti di
Bergamo, con riscontro di una lesione alla valvola mitralica.
<<Il quadro
clinico era molto preoccupante. La situazione avrebbe potuto anche
degenerare. Chiara fu curata con antibiotici e cortisone e poi i
medici ordinarono una cura per prevenire complicazioni, a base di
diaminocellina in dosi elevate, da praticarsi ogni 21 giorni e che
avrebbe dovuto durare parecchi anni.
<<I
risultati furono subito buoni. Eravamo coscienti della gravità
della situazione e perciò seguivamo le prescrizioni mediche con
scrupolo. Ma dopo circa un anno sorsero nuove difficoltà. Chiara
cominciò ad aumentare di peso in modo vistoso. Il pediatra si
preoccupò e, nel gennaio 2007, ci consigliò di ricoverare la
bambina all’ospedale al San Raffaele di Milano, reparto obesità
infantile. Iniziò un nuovo calvario per Chiara: esami del sangue,
ecocardiografia, prove di funzionalità epatica e renale eccetera. I
medici confermarono le diagnosi precedenti, confermarono le cure di
profilassi in corso e aggiunsero una dieta particolare e nuovi
farmaci per tentare di tenere sotto controllo il peso.
<<Anche in
quell’occasione, Chiara si dimostrò una bambina meravigliosa. Non
perse la sua fiducia, la sua serenità, si sottopose ai vari esami
senza mai lamentarsi. Tornata a casa, seguì la dieta con scrupolo,
ma ad ottobre, sempre del 2007, fummo colpiti da una nuova mazzata.
<<Mia moglie ed
io fummo convocati dagli insegnanti della scuola. Erano preoccupati.
Chiara non era più la stessa durante le lezioni. Presentava strani
segni di assenza. Non riusciva a seguire le lezioni. Non concludeva
i compiti. E nei dettati in classe, lasciava le frasi a metà,
addirittura non terminava di scrivere le parole. Era una situazione
che non avevano mai visto in nessun scolaro.
<<Siamo subito
ricorsi al pediatra che prescrisse un esame dal quale risultò la
presenza di “sospette assenze”. Bisognava chiarire la situazione e
il pediatra fece ricoverare la nostra bambina alla Fondazione Besta
di Milano nel reparto di Neuro psichiatria infantile. I medici ci
facevano coraggio ma per noi era un incubo tremendo. Chiara
trascorse il Natale al Besta e tornò a casa con una cura pesante da
aggiungere a quelle che già aveva.
<<Iniziammo
il 2008 nel peggiore dei modi. Le nuove cure sembravano efficaci, ma
dopo alcuni mesi, altro colpo: Chiara, che era sempre stata
dolcissima, paziente, divenne irrequieta, aggressiva, svogliata, a
scuola dimostrava confusione mentale anche nell’apprendere le
nozioni più semplici. Non volle più seguire la dieta e il quadro dei
suoi malanni si aggravò.
<<Eravamo
demoralizzati al massimo. Non sapevamo più cosa fare. E ci venne
incontro la Madonna.
<<Era in corso
l’anno giubilare per i 150 anni delle apparizioni della Madonna a
Lourdes. I miei genitori desideravano andare in pellegrinaggio e
mia madre disse che voleva portare anche Chiara. Dopo tante
delusioni e tanto sconforto, il nostro cuore si rivolse alla
speranza di un aiuto celeste. Organizzai il viaggio e a giugno i
miei genitori con Chiara partirono per Lourdes. E là si verificò il
cambiamento.
<<In
particolare, due fatti sorprendenti, inspiegabili. Primo, il
comportamento di Chiara. Mia madre mi ha riferito che alla prima
visita alla Grotta di Lourdes, Chiara è rimasta come folgorata.
Stava là, immobile, con gli occhi fissi sulla statua, come rapita.
<<Da quel
momento, non chiedeva altro che di andare alla grotta a pregare.
Partecipava a tutte le cerimonie religiose, ogni mattina la Messa e
poi le varie processioni. Volle fare il bagno nella piscina.
Sembrava che in lei fosse entrata una energia misteriosa. Da tempo
era sempre stanca; a Lourdes, la stanchezza era scomparsa. A sera, i
miei genitori erano morti di fatica e Chiara era invece fresca e
felice. Diceva a mia madre: “Nonna, la Madonna è bellissima. Ovunque
io vada, non mi toglie i suoi occhi dolcissimi di dosso… Mi sta
dicendo tantissime cose e mi indica di guardare quanta sofferenza
c’è intorno a noi”. Sentendo quelle parole, mia madre restava
interdetta. Non sapeva che significato potessero avere. Ma era
felice, perché vedeva la bambina come rinata. Nessun segno dei suoi
malanni. Piena di energia, il viso fresco, roseo, come prima della
malattia.
<<Mia
figlia non aveva ancora fatto la Prima Comunione. Aveva già seguito
i corsi di catechismo preparatori e la data della Prima Comunione
era già fissata al maggio del 2009. Quindi, da un punto di vista di
preparazione dottrinale, era già a posto. Un giorno a Lourdes,
durante la Messa, giunto il momento della Comunione, quasi obbedendo
a un comando interiore, è partita ed è andata a fare la Comunione.
Mia madre non è riuscita a fermarla. E da quel giorno ha voluto fare
la Comunione tutte le mattine.
<< I miei
genitori avevano programmato delle escursioni fuori Lourdes, ma
dovettero lasciarle perdere perché Chiara non volle allontanarsi
dalla grotta.
<<Ed è tornata
a casa completamente cambiata.
Dei suoi vari
disturbi, che duravano da quattro anni, non c’era più alcun segno.
E’ stata sottoposta a visite di vario genere da parte dei medici che
l’avevano in cura, e il suo stato fisico era completamente cambiato.
I medici sospesero tutte le medicine e poi sottoposero Chiara ad
altri controlli: tutto nella norma. Perfino la valvola mitralica,
che era lesionata, risulta ora normale.
<<Sono
trascorsi già sei mesi e Chiara sta sempre bene. A scuola va
benissimo. Si è iscritta a Pallavolo e non accusa alcun dolore agli
arti. Non voglio pronunciare la parola “miracolo”. Solo le autorità
ecclesiastiche dopo aver esaminato i referti medici potranno farlo.
Ma non ci sono dubbi che una guarigione così netta e improvvisa non
può avere altre origini che non siano quelle del cielo. La Madonna
ci ha ridato la bambina sana, piena di energie di quattro anni fa>>.
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