15/06/2003
Allo stadio di Ancona la prima tappa del tour dell’interprete
romano, tre ore di canzoni. Il 19 lo spettacolo a Milano
Baglioni, nello show kolossal un duetto
con Bocelli
Numeri da circo e 400 figuranti. «Concerto con due anime,
una colta e l’altra cialtrona»
DAL NOSTRO INVIATO
ANCONA - Un’immensa pedana in mezzo al prato circondata da dieci
torri illuminanti e di amplificazione, sorgenti luminose e oggetti
scenici tutt’intorno fra i quali agiscono in continuazione oltre
quattrocento figuranti impegnati nei numeri più vari, dal balletto
al mangiafuoco e persino alcune suore sui pattini.
E poi ancora un’orchestra sinfonica di 33 elementi oltre ai sei
della band e quasi tre ore di grandi canzoni per quello che si può
definire il più grande musical formato stadio mai tentato in
Italia.
Questo propone Claudio Baglioni, che ha debuttato ieri davanti a
circa 18 mila spettatori allo Stadio del Conero di Ancona. Ciliegina
sulla torta, un intervento del tenore Andrea Bocelli che,
accompagnato da Baglioni alla chitarra, ha eseguito una emozionante
rilettura di «Tutto l’amore che posso» dall’album «Piccolo
grande amore» del 1972. «La suonavo quando facevo il pianobar - ha
spiegato Bocelli - e avevo voglia di cantarla con l’autore». E
così è stato.
Bocelli non è l’unico ospite importante degli show di Baglioni: a
Milano, San Siro, il 19 ci sarà Laura Pausini, a Firenze Panariello
e a Roma il calciatore Francesco Totti.
Lo spettacolo, come ha spiegato lo stesso Baglioni, «ha un’anima
colta ed una cialtrona. Quella colta è una voglia di teatro totale,
quello che piaceva a Wagner, e unisce alla musica altre discipline,
ballo, arte figurativa, arte circense, insomma tutto quello che può
aggiungere emozione a emozione. L’altra anima è quella cialtrona,
il divertimento puro, stile raduno dei reduci, sul palco e fra il
pubblico».
Il via alle 21.25 con uno spettacolare giro dello stadio di Baglioni
con chitarra a tracolla cantando classici del passato («Signora Lia»,
«I vecchi», «Viva L’Inghilterra», «Porta portese»). Poi la
nuova «Sono io». Baglioni, camicia e pantaloni bianchi, parla ai
fans: «Buona sera a tutti, benvenuti a questa festa: 35 anni di
musica e 30 anni di concerti... ma abbiamo ancora molta strada da
fare. Nei sogni di tutti c’è sempre un nuovo cammino». E attacca
«Strada facendo». E’ il delirio come per le seguenti «Quanto ti
voglio», «Un giorno nuovo», «Dagli il via». L’effetto
combinato band, orchestra, coreografia è suggestivo e non di rado
trascinante.
Torna «Uomini persi», un brano nato negli anni di piombo. Come in
tutte le canzoni del vecchio repertorio proposte nello show,
stavolta c’è un ritorno al rispetto totale della partitura
originale; al massimo una sapiente aggiunta di smalto ritmico e una
dilatazione di introduzioni, finali e suite estemporanee. «Ho
azzerato tutti gli esperimenti del passato - confessa Baglioni -
dopo che una signora, a un concerto, mi avvicinò con fare
sinceramente minaccioso dicendo: "Lei non si deve permettere di
cambiare questa canzone («Piccolo grande amore») perché non è più
sua, è nostra"».
Il giro di boa avviene con tre canzoni nuove: «Tutto in un
abbraccio», «Mai più come te», «Grand’uomo», accomunate da
una pienezza di sentimenti e da un rigore espressivo commoventi.
Poi con «Fammi andar via», «E tu», «Adesso la pubblicità» gli
elementi di contorno si fanno sempre più forti e presenti
avvolgendo Baglioni, orchestra, band e pubblico in un abbraccio.
L’escalation culmina in una sorta di festa dance. E’ in assoluto
lo show più veloce, ricco e meno narcisistico della carriera di
Baglioni.
La potenza dell’insieme ha finito invece per mettere in ombra una
simpatica iniziativa dei fans lanciata su vari siti internet il cui
slogan era «regaliamo un colore a Baglioni». Foglietti, magliette
e sciarpe arancioni sono state divorate dall’oscurità e dagli
effetti speciali in una serata in ogni caso magica, trionfale e
tutta italiana.
www.corriere.it
Concerti d’estate: lo speciale sul sito del Corriere e il forum
dei lettori
15/06/2003
Ancona
Un grande concerto? Anche. Ma sicuramente tre ore di un concerto
grande. Claudio Baglioni continua la sfida con se stesso iniziata ai
tempi ormai lontani di "Oltre" e mette in scena quello che
lui chiama palco ma che in realtà è una specie di ponte da
portaerei che attraversa in diagonale l'intero campo di calcio,
circondato da fari mobili e da dieci torri metalliche, come bracci
di gru, che sorreggono l'amplificazione sospesa, diretta verso i
vari settori delle tribune.
I mille performer previsti all'inizio si sono man mano ridotti ad
"appena" quattrocento dopo lunghe selezioni, ma il numero
varierà a seconda dei posti e delle proposte. Ieri ad Ancona, nello
stadio del Conero, c'è stata la prima tappa di questa serie di
appuntamenti unici che Claudio si è inventato contemporaneamente
all'uscita del nuovo album "Sono io, l'uomo della storia
accanto" (130mila copie vendute nei primi 20 giorni di uscita):
una specie di grande anteprima del progetto che approderà il 18 a
Milano per poi spostarsi il 23 a Padova, il 27 a Firenze, quindi in
luglio a Roma (1), Napoli(5), Bari (8), Catania (12). Poche tappe
per uno show ambizioso e mastodontico che unisce moltiplicandola
l'idea del concerto nello stadio con il palco al centro di
"Oltre" con le coreografie teatrali a tutto campo del tour
"rosso" di "Io sono qui".
Uomo solo al centro dell'attenzione dei fan, Baglioni se ne è
portati mezzo migliaio sul palco, coinvolgendoli direttamente nello
show e facendoli essi stessi protagonisti. Sono gli artisti della
porta accanto, quelli di cui magari ti accorgi poco nella vita
normale, ma che danzano, recitano, pattinano, fanno i giocolieri,
magari la danza del ventre o i mimi, per poi tornare nella vita
normale. Claudio, con la complicità di Pepi Morgia e del coreografo
Luca Tommassini, li ha portati con sè per una volta, al centro
dell'attenzione, protagonisti di un grande spettacolo.
Sul prato verde che si popola pian piano e la portaerei che funge da
palco, Baglioni racconta le sue storie musicali, dominando la scena
come un sacerdote azteco sulla cima della sua piramide. Il mondo gli
ruota intorno mentre da una parte la band elettrica (che vede il
ritorno di Walter Savelli al pianoforte a fianco dell'organo Hammond
di Giovanni Boscariol) ha come contraltare sul lato opposto 34
elementi d'orchestra chiamati con archi e fiati a completare il
panorama sonoro.
Se questo porta Baglioni a non avere un vero punto di riferimento e
a sembrare sempre un po' isolato da ciò che gli suona attorno, la
particolare struttura della situazione musicale risulta originale e
di grande impatto, e, sia pure con diverse integrazioni
elettroniche, cori virtuali e introduzioni digitalizzate, dà un
taglio nuovo anche alle vecchie canzoni, rilette e reinterpretate
con grande freschezza e non poche riverniciature.
Claudio sceglie di liberarsi in un medley a voce e chitarra girando
per lo stadio, di molti suoi classici obbligati, a partire da
"Tu come stai". Il resto dello show corre invece con
qualche (troppo scarso in verità) rimando al disco nuovo e un
percorso trascinante per i brani meglio "interpretabili" e
meno scontati del repertorio.
Ma se è piacevole il taglio rock di certi brani, da "Sono
io" a "Strada facendo", "Quanto ti voglio",
"Un giorno nuovo", "Dagli il via" con la
chitarra di Paolo Gianolio ben supportata da quella del secondo
chitarrista Danilo Minotti, lo spettacolo è dei performer locali
che compaiono in massa, incolonnati, numerosissimi, marciando verso
il palco con manganelli rossi, maschere trasparenti, tute bianche,
come celerini del futuro durante "Uomini persi". Ma dal
ponte occupato Claudio al pianoforte a coda, abbandonato sul ponte
oltre l'orchestra, rilegge "Avrai", il suo atto di fiducia
nel futuro, mentre i 400 si siedono ovunque e accendono - come tutto
lo stadio - le loro lucine.
Le invenzioni teatrali sono tante: le 12 donne velate vestite da
cinghie di cuoio che danzano trasformando i veli in ombrelli per
"Domani mai", le grandi palle che diventano oggeti di
danza e di gioco da parte di altri performer sotto la luna piena, e
dopo "Stai su" il ponte invaso da ballerine in bikini e
palloni trasparenti per "Quante volte" e ancora i
performer che circondano il palco battendo rosse mazze da tamburo
nell'aria peri suoni di tam tam di "Cuore di aliante".
Claudio canta a cappella "Buona fortuna" mentre il prato
si riempie di gente in movimento con i 400 che seguono "Tutto
in un abbraccio" girando tutt'attorno cercando l'abbraccio
virtuale della folla.
Del nuovo disco Claudio privilegia i brani più melodici e romantici
come "Mai più come te", poi si destreggia fra band e
orchestra per una "Grand'uomo" dai diversi volti.
Fra le sorprese Claudio ne riserva una particolare, l'apparizione di
Andrea Bocelli, con cui duetta per la vecchia "Con tutto
l'amore che posso". A Milano potrebbe esserci Laura Pausini,
mentre sono ancora da definire eventuali altre presenze in altre
tappe.
Poi è "Fammi andar via" che ridisegna le coreografie del
tour rosso in maniera meno drammatica. Claudio si dirige verso il
gruppo di danzatori con elmetti e protezioni. Ma non sono questurini
in assetto di guerra, le protezioni diventano fasce, che si
sciolgono pian piano, che lo circondano e trascinano al centro del
palco mentre altri danzatori in abito da sera arrivano dai due lati
e danzano a coppie,ele fasce diventano elementi coreografici che si
tendono e tendono e avvolgono i corpi. A parte l'effetto "Dr.
Gibaud", l'insieme è molto efficace. Cambia anche il gioco
delle "Vie dei colori" con sbadieratori in tute e bandiere
bianco latte, con due spadaccini, uno bianco e uno nero, che si
incrociano come cavalieri e pattinatori a rotelle che irrompono
sulla scena, gialli, blu, rossi. È l'inizio dell'apoteosi con
ballerine nude in costumi a bolle di plastica trasparenti,
danzatori, giocolieri e mangiafuoco, un gran circo che adorna il
grande mago di "Acqua dalla luna". Il gioco continua con
"Bolero" e i perfomer che distendono strisce di tessuto
colorato sul prato, e a una versione acustica di "E tu"
segue il grande circo di "E adesso la pubblicità", con
odalische, ragazze pugili, clown e perfino suore pattinatrici a
denunciare il calderone della tv commerciale.
È il momento delle canzoni per pensare, la "Ninna Nanna"
contro la guerra, con il palco invaso da tristi pierrot e giocolieri
che ruotano palle di fuoco, e "Noi no" con danzatrici e
pierrot che si stringono attorno a Claudio.
"Mille giorni di te e di me" diventa poi una sorta di
sabba, mentre un arrangiamento "ambiente" nasconde una
versione delicata di "Questo piccolo grande amore" che
riporta al tema collettivo "Io sono qui", "La vita è
adesso" e una folla in scena che agita ventagli a specchio.
"Dimmi se tutto questo ha un senso" si chiede lui stesso
tra i versi de "La vita è adesso" guardando la
moltitudine che lo circonda e che corre tutt'attorno per
"Via". Ma il gran varietà che Baglioni si è fatto
costruire addosso ha il senso della sfida all'ignoto, del non sapere
in fondo a ogni data, cosa succederà davvero. Il
"viaggiatore" va "oltre", curioso.
La tournée di Baglioni è anche legata a una campagna sulla
sicurezza stradale con una mostra itinerante dal titolo "La
vita è adesso, non perderla per strada", mentre negli stadi
dove si svolgeranno gli spetttacoli sarà disponibile in anteprima
il nuovo libro "A tempo di musica", curato da Guido
Tognetti e Alessandro Dobici, che raccoglie immagini e racconti di
cinque anni di concerti di Claudio, dal '98 a oggi.
Giò Alajmo
15/06/2003
1.000 LIRE L’esordio Claudio Baglioni è
nato a Roma il 16 ...
1.000 LIRE L’esordio
Claudio Baglioni è nato a Roma il 16 maggio 1951, segno zodiacale
Toro. Al 1966 risale la sua prima esibizione professionale, in un
teatro di varietà, per una paga di sole 1.000 lire. Nel 1970 realizza
il suo primo album, dal titolo «Claudio Baglioni». Il successo
arriva due anni dopo con «Questo piccolo grande amore»
120 METRI
Il palco
Baglioni è accompagnato nel suo tour da più di 40 ballerini, 400
comparse e da un’orchestra di 33 musicisti. Il palco misura in
lunghezza 120 metri e 18 in larghezza. Come coreografia anche
3 mila palloncini e 150 sfere trasparenti
Il giornale del mezzogiorno 15/06/203
In vista del «live» dell'8 luglio si cercano artisti locali
Baglioni, domani a Bari
casting per il concerto
Si terranno domani pomeriggio, domenica, le selezioni per partecipare
alla tappa di Bari (8 luglio, Arena della Vittoria) del tour 2003 di
Claudio Baglioni. «Ci sono anch'io» è il titolo dell'iniziativa
attraverso la quale Pepi Morgia e Luca Tommassini - rispettivamente
regista e coreografo del tour - hanno puntato a reclutare centinaia di
artisti e atleti per ciascuna delle otto città nei cui stadi Claudio
Baglioni ambienterà il suo live 2003.
Per partecipare occorre scaricare il modulo su www.baglioni.it o
www.friendsandpartners.net (per informazioni 080.509.69.31). Gli
interessati alla selezione di Bari di scuole di danza varia, artisti
di strada, società sportive e ginniche, dovranno garantire il
riferimento di un direttore artistico o responsabile.
Come detto, si terrà martedì 8 luglio, all'Arena della Vittoria,
l'unica data in Puglia del tour 2003 di Claudio Baglioni. Per
informazioni 080.509.69.31. Prenotazione dei posti presso il Box
Office di Bari 080.524.04.64. Questi i prezzi, compresi diritti di
prevendita: tribuna numerata coperta e. 40,00; distinti e. 34,50;
posto unico curva e. 28,80.
Il
secolo XIX
15/06/2003
Baglioni delle meraviglie
Faraonico il
tour partito ieri sera dallo stadio di Ancona e in arrivo giovedì a
San Siro
Show con 400 figuranti e maxi-orchestra
di Renato Tortarolo
Uno show faraonico. Con 400 figuranti in scena, cambi di costume da
festa rinascimentale, e un fronte del palco lungo cento metri. Così
Claudio Baglioni per il suo nuovo tour, partito ieri sera dallo stadio
Conero di Ancona e che giovedì approderà a San Siro.
Che il cantautore avesse in mente una fiera delle meraviglie si
sapeva, ma questa volta è più un omaggio alla "grandeur"
che alla musica. Anche se lo show dura tre ore e mezza e Baglioni si
prodiga fra brani dell'ultimo album "Sono io" e un
repertorio lungo trent'anni.
Uno show da vedere, come potrebbe essere a Broadway o a Las Vegas,
dove il minimalismo è concesso solo a classici per voce e chitarra
come "Strada facendo" o alle nuove "Sono io" e
"Tutto in un abbraccio". Ma Baglioni ha ancora voglia di
stupire, quindi in delle città toccate dal tour ha selezionato 400
ballerini che si trasformano con rare forme camaleontiche.
Il fronte di fuoco è lungo 100 metri: dal palco centrale dove sta
baglioni partono 2 passerelle che si collegano a due palchetti: uno
per i 6 musicisti della band, e un altro per i 36 elementi
dell'orchestra. Ma non finisce qui: dai palchetti si diramano altre
due lunghe passerelle che tagliano longitudinalmente il prato dello
stadio. E dove Baglioni e i suoi ballerini passano ripetutamente.
Il pubblico sta da una parte e dall'altra di questa lunga lama
illuminata a giorno, intorno alla quale ballano i figuranti in una
specie di parco di taglio disneyano. Durante le coreografie i
ballerini cambiano almeno due costumi, Diventantdo via via,
giocolieri, acrobati, mangiatori di fuoco, kickboxers,pagliacci, suore
su pattini.
Suggestiva, ma facile a essere cambiata di volta in volta, l'alpertura
con un medley di successi eseguito da solo. Mentre la prima canzone in
cui appaiono i figuranti è "Uomini persi". Molto bella
anche "Avrai" per pianoforte, voce e violini con i 400 che
entrano tutti in kimono bianco, portando una candela e avvolgendo il
cantautore.
Farà discutere, invece, "domani" con la coreografia cyber
armature di gomma, stile "rollerball": una delle invenzioni
di Luca Tommasini,l il ballerino più amato dal rock mondiale, che ha
trovato il regista genovese Pepi Morgia, un interlocutore molto
fantasioso.
Ai fans di Baglioni piacerà sicuramente il set di "Io resto
qua" con il corpo di ballo che agita mille bastoncini luminosi e
intermittenti. Mentre nella "via dei colori" entrano in
scena cento sbandieratori estratti, probabilmente a sorte, dalla
truppa dei figuranti.
Inedita e curiosa la versione gospel per sola voce e coro a cappella
di "buona fortuna". Mentre quanlche fans potrebbe svenire
per l'adattamento "dub" quindi molto moderna di "questo
piccolo grande amore". A Baglioni piace stupire, e questo
spettacolo finirà per disegnargli intorno l'aureola da tycoon di Las
Vegas. Dove tutto è gioco.
15/06/2003
Partito il tour di Baglioni
È partito ieri sera da Ancona il grande tour-evento di Claudio
Baglioni che dopo 5 anni riporta l'artista romano nei grandi stadi:
8 serate che sono altrettante "prime", dei veri pezzi
unici con ospiti d'eccezione diversi volta per volta, scene e luci
differenziati da città a città.
15/06/2003
«FACCIA A FACCIA»
Domani l’incontro con i lettori di «ViviMilano»
Domani Claudio Baglioni sarà protagonista del «Faccia a faccia»
riservato ai lettori di ViviMilano . Alla vigilia dell’atteso
concerto di San Siro (giovedì 19) il cantante incontrerà i suoi fan
nella Sala Montanelli del Corriere della Sera in via Solferino 26. Due
ore di botta e risposta (dalle 15 alle 17), una «chiacchierata»
esclusiva con 100 lettori realizzata in collaborazione con Radio 101.
Il sito www.rockol.it raccoglie le domande di chi non può partecipare
direttamente e ne seleziona 10 da porre a Baglioni durante
l’incontro. Prima di lui si erano «confessati» Piero Pelù,
Cesare Cremonini, Max Pezzali,
Carmen Consoli, Luciano Pavarotti,
Irene Grandi. Il prossimo appuntamento con i «Faccia a faccia» di
ViviMilano vedrà protagonista Vasco Rossi il 1° luglio.
15/06/2003
ESCLUSIVO. Un intervento di Claudio Baglioni per il nostro
giornale in attesa del concerto del 23 giugno
«A Padova come la prima volta»
E voglio che
il mio cuore sia come il Pedrocchi: senza porte
«Non canto e suono dentro uno stadio da cinque anni»
Claudio Baglioni
SEGUE DALLA PRIMA
prima volta. Non esiste la routine. Ogni vigilia è al
cardiopalma. Da sempre. E, anche se mi ci sono quasi rassegnato,
non riesco ad abituarmici. Forse perché alla paura non ci si
abitua mai. Alla sola idea di trovarmi al centro di uno stadio, mi
sento attraversare da una scarica di adrenalina difficile da
sostenere, dalla quale cerco di ricavare l'energia che serve -e ce
ne vuole tanta- a raccogliere la sfida. Perché è più o meno
come trovarsi da soli, in mezzo a una spiaggia deserta, nel
momento nel quale il più burrascoso degli oceani ha deciso di
scaricarti addosso un'onda gigantesca. Non suono in uno stadio dal
'98, ma so cosa significa veder ondeggiare a ritmo di musica una
muraglia di corpi, avvertire che i loro cuori battono insieme al
tuo, mentre decine di migliaia di voci intonano tua una canzone.
E' un'emozione senza paragoni. In realtà, il 23 giugno al centro
dello Stadio Euganeo (che, per una notte almeno, diventerà il
secondo luogo di Padova nel quale non c'è il prato che ci si
aspetta!) non sarò solo. Sei straordinari musicisti, 42 elementi
di orchestra, un balletto di 80 persone e quasi un migliaio tra
performer, atleti e artisti di strada, infatti, animeranno,
insieme a me, qualcosa di più di un semplice concerto: uno
spettacolo, ogni sera, diverso. E non per un particolare gusto per
il kolossal o perché -come si dice- i grandi spazi chiamano i
grandi numeri. Al contrario. Il concerto che ho in mente è la
risultante di una pluralità di voci, di linguaggi, di gesti, di
elementi. Ogni concerto sarà diverso perché ogni sera daremo una
diversa lettura, una diversa interpretazione, una nuova valenza a
questo nostro dividere la scena. Proprio come in uno spartito,
dove ogni nota ha un valore fondamentale, senza il quale la musica
non sarebbe completa e, comunque, non sarebbe più la stessa. E
questo accento sull'insieme, sul valore di una molteplicità
costituita da diverse individualità è uno dei temi di questo mio
nuovo disco. Una riflessione sull'importanza dei tanti io che con
le loro piccole storie animano la grande storia la quale, senza
queste mille anime sconosciute, non sarebbe quell'affascinante
linea che conosciamo, ma un disordinato e slegato insieme di
segmenti. Ma, forse, la vera novità di questo appuntamento nei
grandi stadi, non sarà tanto nella struttura dello show, nella
presenza di altri artisti e nel grande spazio lasciato
all'improvvisazione e alla sorpresa. Saranno le canzoni. Perché,
in questo tour, per la prima volta, ho deciso di ripercorre tutti
i momenti per me più significativi di questi trentacinque anni di
musica, riproponendo anche canzoni importanti che non suono più
dal vivo da molto tempo. Suonarle tutte (come vorrei) non è
fisicamente possibile, ma, ho cercato di non sacrificare nulla di
quelle parole e quelle note che legano la mia piccola storia alla
vostra, con la speranza di riuscire a regalare una notte che valga
la pena di essere ricordata. Una notte nella quale anche il mio
cuore sia, per voi, senza porte, come le sale del Pedrocchi, uno
dei luoghi simbolo di questa straordinaria città.
15/06/2003
Stadio Euganeo, le prevendite
E' partito ieri sera da
Ancona il grande tour-evento di Claudio Baglioni che dopo 5 anni
riporta l'artista romano nei grandi stadi: 8 serate che sono
altrettante prime, dei veri pezzi unici con ospiti d'eccezione diversi
volta per volta, impianti scenografici e luci differenziati da città
a città. Il palco è di 2000 metri quadrati. Siamo di fronte ad una
produzione colossale, come mai era successo. Uno spettacolo da non
perdere. L'appuntamento con lo stadio Euganeo di Padova è per il 23
luglio. I biglietti sono disponibili fino al 20 giugno nelle
prevendite abituali e il 23 giugno alle biglietterie dello stadio
Euganeo, a partire dalle ore 11. I prezzi: tribuna numerata 40 euro,
tribuna non numerata 25 euro, più diritti di prevendita. il concerto
è organizzato dalla «Zed!» in collaborazione con il nostro
giornale. Per chi volesse vedere immagini del backstage, curiosità e
allestimento del palco, può farlo visitando il sito www.baglioni.it
Il
corriere Adriatico
14/06/2003
Questa sera alle ore 21 il concerto di Baglioni al Del Conero
Bocelli sul palco con Claudio
ANCONA - Sarà Andrea Bocelli la ciliegia sulla grande torta che
Claudio Baglioni ha preparato per il pubblico che questa sera invaderà
lo stadio Del Conero di Ancona.
Il tenore, amico di Claudio, ha accettato di buon grado di fare il
"testimonial" di quello che si preannuncia l'evento di
questa estate. Non conosciamo la scaletta, ma è prevedibile che
Bocelli abbia almeno tre interventi canori. Come, non si conosce la
sequenza dei brani che sarà proposta. Sicuramente non più di tre o
quattro brani dal nuovo album che è già balzato in testa alle
classifiche.
"L'album ruota intorno al concetto "ricomincio da me" -
ha spiegato Baglioni - Dopo tre dischi molto complessi, introspettivi
e un po' difficili, sentivo il bisogno di trovare un linguaggio più
diretto e comunicativo, di evitare marchingegni letterari o poetici. E
anche 'Sono io' cerca di evidenziare il bisogno di ritrovare l'identità
di ognuno e la storia individuale che è degna di appartenere alla
grande storia del mondo".
La canzone è una confessione a una donna, a un figlio ("io ad un
figlio non ho dato tutto", canta Baglioni), a se stesso
("'ho dato paradiso e inferno...la vita in gioco per quattro
spiccioli di eterno") e a tutti gli altri di non sapere cosa è
stato dato e tolto e un ritornello pronto ad entrare nei cori da
stadio: "Con questa faccia che sta sempre lì da parte con queste
braccia che per te son qui aperte, chiedo perdono se non so chi sono
io" e una conclusione con il coro "darsi più amore è
l'unica speranza".
Dunque, è giunto il gran giorno. L'evento è di quelli che si
ricorderanno. Otto tappe per questa nuova esperienza di Claudio
Baglioni che proseguendo sulla via del colore propone l'arancione: una
tinta solare, ma anche con un accento scuro. E questa sera il Del
Conero si aprirà dopo nove giorni di inutile assedia di fans, curiosi
e fotografi che hanno cercato di carpire qualche curiosità di quanto
si stava facendo all'interno del "bunker". Uno stadio che è
diventato una fucina dove le idee messe giù a tavolino si sono
concretizzate per un spettacolo che, uscendo dalla prassi di Baglioni,
lascia molto all'improvvisazione. Un canovaccio sul quale si snodano
tre ore di musica e balletti, d'interventi esterni e invenzioni
immediate, tanto da far dire all'artista che ogni tappa sarà unica.
Sarà interessante vedere come si muoveranno i 300
"figuranti" reclutati alle selezioni al Barfly. Neofiti e
professionisti, artisti di strada e semplici comparse. Con il corpo di
ballo fisso saranno in 350 a correre, ballare, emozionare sul palco e
fuori. Un palco enorme che prende buona parte della superfice del
campo. Non ci sarà pubblico sull'erba. Grande attenzione, poi, è
stata data al gioco di luci: ci saranno alcune innovazioni, in questo
caso tutte da vedere. Ovviamente, bocche cucite. Nessuno vuole svelare
nulla. E i partecipanti all'evento hanno la consegna del silenzio. Tre
ore di esibizione, un centinaio di artisti, un'orchestra di 42
elementi, danzatori e performers trovati interpellando varie Accademie
di Belle arti e un grande spazio scenico che prenderà tutto lo stadio
per dare l'idea di un set cinematografico.
Ultimi biglietti in vendita anche oggi presso il T.box in via
Cameranense c/o PalaRossini tel. 071.2901224, dalle ore 10,30 alle ore
12,30 e dalle 14,30 alle 22.00. Inizio del concerto alle ore 21, i
cancelli apriranno alle ore 18,30.
STEFANO FABRIZI
Il
corriere Adriatico
14/06/2003
Protagoniste sette ballerine del Fermano
Sul palco con Baglioni Un sogno che si
realizza
TORRE SAN PATRIZIO - Sul palco con Baglioni. Sarebbe il sogno di
moltissime ragazze di tutta Italia e che sette danzatrici del
Fermano sono riuscite a realizzare. Faranno parte del corpo di ballo
che accompagnerà il cantante nel suo concerto anconetano di
stasera. Chiamate alle selezioni grazie alla collaborazione tra
l'associazione Idea di Torre S.Patrizio presieduta da Loredana
Campanella e la scuola di danza Salut et Gratia di Ancona diretta da
Patrizia Bianchi, le sette ballerine del Fermano, insieme
all'insegnante e coreografa del corso Michela Fossà, hanno superato
i provini e questa sera si esibiranno sul palco interpretando due
brani di Claudio Baglioni. "E' una grande soddisfazione",
ci dice Loredana, anch'ella sul palco, "ed è stato premiato il
nostro lavoro svolto con passione e impegno durante il corso
iniziato nel settembre del 2002". Loredana Campanella di Torre
San Patrizio, Lucia Gironacci di Monte Urano, Pina Innamorati di
Rapagnano, Maria Elena Redondi di Fermo, Dorella Ramini di Fermo,
Giulia Valeriani di Fermo, insieme a Orietta Tavani originaria di
Ancona formano il gruppo ha già vissuto un'esperienza speciale
provando i passi insieme a Baglioni e che questa sera vivranno
un'emozione particolare quando saliranno sul palco davanti a
migliaia di spettatori.
MAS.V.
Il
corriere adriatico
14/06/2003
Manifesto "adattato"
Un Baglioni da serie A
Che Claudio Baglioni sia diventato un portafortuna dei colori
biancorossi è noto, visto che la sua presenza nella decisiva e
sofferta partita col Venezia ha portato molto bene. Ma ieri abbiamo
scovato in via Scosciavalli (nella foto Tifi) uno dei suoi manifesti
per il concerto di stasera opportunamente... modificato in versione
Ancona da due giovani tifosi. Si chiamano Edoardo e Matteo Vichi.
L'Ancona in serie A ha scatenato una fantasia senza confini...
IL corriere Adriatico
14/06/2003
Non solo un rapporto di lavoro con il regista Pepi Morgia
Un'amicizia consolidata
ANCONA - Nel trentennale viaggio tra palchi, teatri e stadi c'è
molto di lui. E non solo della sua creatività. Della sua
professionalità. Forse la maggior componente a legare due artisti
è il rapporto umano. La stima. L'amicizia. Da Claudio Baglioni a
Pepimorgia. Dichiarata direttamente dal palco.
Quando ha avuto il primo contatto con Claudio Baglioni? "E'
realmente iniziato trenta anni fa. Siamo cresciuti insieme. Anche
professionalmente. Prima ero il suo light designer. Ora il regista.
E mi ha dimostrato che rivesto un ruolo importante anche nella vita
di tutti i giorni".
Com'è fuori dal palco? "Quello di ieri sera, quello che ride,
scherza, canta. Non introverso e timido come qualcuno può
pensare".
Si ricorda il primo incontro? "Parliamo della fine degli anni
'70. Si trattava della tournèe promozionale dell'Rca che portava in
giro per l'Italia i nuovi talenti. E quando ha fatto il primo tour:
"Sabato Pomeriggio" ero già con lui".
In precedenza aveva questo rapporto forte anche con De Andrè.
"Infatti. Molti mi ricordano come il suo regista storico. Con
Fabrizio eravamo legati a doppio filo".
Ma sappiamo anche del suo stretto legame con altri artisti: Renato
Zero, Ron, Tosca o Laura Pausini. "Ci sono artisti con cui
lavoro bene, altri con cui un feeling particolare ci spinge a
frequentarci anche fuori dal lavoro. Ci si vede a cena, nei
ristoranti. E quando ci incontriamo sembrano racconti di
reduci".
E.B.
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